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I COMPOSITORI di NOVA et VETERA

Ancora una volta sono in dovere di ringraziare Joe Schittino, Matteo Musumeci, Massimo Patti, Luciano Maria Serra e Giovanni Sollima, i compositori dei brani del cd Nova et vetera. Qualche parola per presentarveli.

Joe Schittino è nato a Siracusa, ed è rimasto impresso nella memoria degli italiani per avere presenziato, da bambino, con la sorella Jennifer, ad alcune puntate del Maurizio Costanzo Show. Tanto era serio, compunto e in apparenza altezzoso, tanto ora, per chi lo conosce, è umile, faceto e disponibile. E così la sua musica (detto da me, che non ci capisco molto): profondamente conscia di tutta la sua storia, quanto incline alla sorpresa e a un po’ di follia.

Matteo Musumeci è invece catanese, e figlio dell’attore Tuccio Musumeci. Anche lui è stato uno dei primi a rispondere al mio invito a scrivere un pezzo per il progetto discografico Nova et Vetera. Ci siamo conosciuti nel bar davanti al teatro. Gli davo del lei anche se ha la mia stessa età perché il compositore aveva per me uno status superiore a un semplice orchestrale; poi ho scoperto che sono persone (quasi) normali, che fanno un lavoro in cui io non mi permetterei mai di cimentarmi, perché troppo impegnativo confrontarsi con tutta la storia della musica. Ha scritto tanto per il teatro, ed è abituato a confrontarsi e misurarsi con il pubblico reale, della gente in carne e orecchie.

www.matteomusumeci.com

 
Matteo Musumeci, Mirea Zuccaro, Nicola Malagugini

Luciano Maria Serra è il compositore più meridionale di tutti, abita infatti a Gela, anche se ha studiato a Palermo e viene da Augusta, che è a metà strada fra Catania e Siracusa. Ha quindi qualche problema di identificazione di campanile. Insomma è sicilianissimo e la sua musica se ne frega di tutti i clichè e le etichette, per farne uno stile personalissimo un po’ come i pittori di Scicli, Guccione e gli altri, che guardano il Mediterraneo e gli basta.

www.lucianomariaserra.com


Mirea Zuccaro, Nicola Malagugini, Joe Schittino, Luciano Serra

Massimo Patti, jazzista e contrabbassista palermitano, ama i paradossi e le situazioni grottesche, attitudine che gli permette di vivere a Palermo e di poter ridere serenamente di tutte le contraddizioni della sua città, che ama, tanto da scrivere un concerto che è un poema sinfonico per contrabbasso e orchestra, che racconta tutte le meraviglie, le angosce e le debolezze dei suoi concittadini.

Giovanni Sollima non ha certo bisogno delle mie parole di presentazione, anche perché purtroppo non ci conosciamo di persona. Rimando al sito del grande violoncellista e compositore palermitano

www.giovannisollima.it